I 5 trekking più belli di Sicilia

Viaggiare lenti, esplorare ed errare in giro per la splendida ed inaspettata Sicilia, a piedi. Quali sono i trekking più belli dell’isola?

La Sicilia è un luogo fortemente antropizzato, (da millenni), ma fortunatamente ha anche una grandissima varietà di ambienti e di angoli nascosti che stupiscono per la loro mutevolezza e per l’arroganza coraggiosa con la quale resistono agli esseri umani. Visitatela in maniera alternativa!

Scopriamo insieme i cinque trekking, adatti quasi a tutti, più belli di Sicilia!

Prima di cominciare questo viaggio una piccola premessa d’obbligo, non avventuratevi da soli o se lo fate prendete le dovute precauzioni!

L’ascesa alla Quacella: Piano Battaglia – Mufara.

DURATA: 3 H         –        DIFFICOLTA’: MEDIA

Siamo sulle alte Madonie, un parco regionale molto importante e ricco di boschi e avventura. Muovendovi all’alba e al tramonto non potrete non avvistare qualche daino vagabondo, la specie infatti popola copiosamente la zona non avendo nessun competitor nella catena alimentare, (lupo siciliano estinto agli inizi del ‘900 e ciaone!)… il daino è un po’ un problema per la tutela della biodiversità ma i bambini ne rimarranno estasiati, e non solo loro! Ma andiamo al trekking: punto di partenza Piano Battaglia, una crostata e un caffè al Rifugio Marini e si via! Percorriamo inizialmente il pianoro, una grande dolina carsica per poi abbandonare gli ampi spazi aperti ed i cespugli di Astragalo per addentrarci dentro ad una fitta faggeta. E qui si sale, si sale un bel po’… ma alla fine si arriva. La cima di Monte Mufara (1865 m.s.l.m.): siete sul complesso dolomitico della Quacella, un immenso anfiteatro roccioso che si staglia imponente accanto a Pizzo Carbonara (la vetta più alta del parco). Landscape mozzafiato, vale ogni passo di salita, fidatevi! Non avventuratevi troppo sulla cresta, non è sicuro ma affacciatevi un attimo per godere di questo luogo che non potrà non restarvi nel cuore. Il ritorno può essere ad anello, troverete in quota un osservatorio astronomico, da quel punto parte un sentiero che vi ricondurrà a Piano Battaglia attraverso un sigle path con una forte pendenza in discesa, ma tranquilli, c’è un canapone (una grossa corda di canapa) che renderà la vostra discesa divertente e avventurosa!

Bosco della Tassita.

DURATA: 4 H         –        DIFFICOLTA’: FACILE

Siamo nel Parco dei Nebrodi, il più verde ed esteso di Sicilia e vi portiamo alla Tassita. Viene chiamata il bosco delle fate o la foresta incantata, sicuramente nel momento in cui metterete un piede all’interno del Bosco della Tassita percepirete la sua magia pervadervi, la sua potenza avvolgervi, la sua unicità si fisserà nel vostro animo. È stato così con tutti gli escursionisti che abbiamo portato in questo luogo! Un bosco di Taxus baccata così non esiste in Sicilia se non in questo luogo, è qui da tantissimo tempo, non si espande ma resiste col suo fascino vetusto e le leggende ad esso legate. Lo chiamano l’Albero della morte. Portella dell’Obolo sarà il vostro punto di partenza, attraverserete una faggeta ricca di tante altre specie come l’Agrifoglio, il Frassino, il Faggio e gli Aceri ma quando vedrete il primo Tasso ve ne accorgerete di sicuro! Ci vuole un’oretta di cammino prima di beccare il primo. Ad una certa arriverete all’inizio dell’anello vero e proprio della Tassita, dei cartelli vi spiegheranno dove siete e vi si presenteranno dinnanzi i due bracci di sentiero, inizio e fine. Noi di solito percorriamo il sentiero in senso orario, quindi partiamo dal sentiero che vi troverete sulla sinistra. Il bosco è molto fitto, davvero molto, l’umidità e la poca luce che permea all’interno danno largo spazio ai muschi e ai licheni e vi renderete conto di come all’interno di quel piccolo ecosistema tutto è cambiato rispetto a quello che avete percorso in precedenza. In relazione alla stagione potrete percepire l’odore acre dell’aglio orsino che cresce dove il Tasso gli lascia un poco di spazio. Attraverso questo piccolo trail tra scale di roccia ed enormi massi ricoperti di vita assaporerete una Sicilia diversa ed inaspettata.

Acqua Rocca – Valle del Bove – Zoccolaro.

DURATA: 6 H         –        DIFFICOLTA’: DIFFICILE

Etna. Già qui un punto. Che dirvi sull’Etna: è stato davvero difficile selezionare un solo sentiero, forse è il caso di scrivere un articolo ad hoc sul vulcano attivo più grande dell’Europa, magari lo si farà! Alla fine abbiamo selezionato questo percorso per l’effetto Shock inevitabile che si ha quando si giunge all’affaccio sulla Valle del Bove con l’incredibile veduta sui Crateri Sommitali e per la mutevolezza dei paesaggi che si percorrono. A noi piace partire dalla base di Monte Zoccolaro e raggiungere Piana del Vescovo ma volendo si potrebbe partire anche da quest’ultima. Tra la Genista aetnensis ed i faggi si sale passando da Acqua Rocca degli Zappini . La meta finale della salita, faticosa,  ripaga tutto tranquilli… anzi tenetelo a mente quando salendo i vostri piedi sprofonderanno passo dopo passo nel sabbione lavico rendendo il tutto più faticoso. Arrivati sulla cresta … mmm … da cosa partire? Abbiamo i Crateri Sommitali a sinistra e la Valle del Bove a destra: fate un po’ qua e un po’ la: è una zona panoramica assurda, non si può descrivere! Il fatto è che i crateri saranno, in linea d’aria, a pochissimi chilometri da voi, fumanti e potenti, la Valle del Bove vi condurrà in un balzo sulla Luna e questo ping pong di scenari ve lo riporterete di sicuro a casa. Ripresi dallo Shock il sentiero che dovrete percorrere adesso è di una bellezza disarmante, si cammina su di un single path in cresta, difficilotto ma non impossibile, occhio alla mutevolezza del meteo e al vento, se è forte tornate indietro! Percorsa la cresta giungerete sulla cima di Monte Zoccolaro, una enorme croce metallica vi dirà che siete lì. Godetevi quest’altra vista sulla Valle ed infine potrete scendere da uno stretto sentiero che vi ricondurrà al punto di partenza. Se volete, terminate il tutto con una Siciliana o uno Sciatore, (rustico e dolce tipico) a Zafferana Etnea.

Piano Pomo e gli Agrifogli giganti.

DURATA: 5 H         –        DIFFICOLTA’: MEDIA

Ritorniamo sulle Madonie, zona Castelbuono, visitatene il centro, prima o dopo l’escursione e godetevi il suo Panettone! Per l’escursione si parte dal Rifugio Crispi, dove potrete anche mangiare e dormire! Il sentiero si inerpica in salita tra panorami mozzafiato ed esemplari vetusti di Rovere e Cerro, così grandi che servono diverse persone per abbracciare la base del tronco. Ad una certa incontrerete un meraviglioso “Marcatu” e li… l’immensità degli Agrifogli! Un piccolo steccato con cancelletto vi annuncerà che state per entrare dentro qualcosa di eccezionale ed unico. Come Parliamo di Agrifogli immensi, enormi, centenari e tutti concentrati in una piccola area, la luce del sole penetra pochissimo nel sottobosco, la magia viene trasportata in ogni angolo di questo piccolo paradiso di Sicilia! Tra le foglie smosse dal vento vi consigliamo di godervi una pausa ristoratrice all’interno del bosco di agrifogli, vi è infatti un grande slargo pianeggiante tra gli alberi, come se loro stessi vi invitassero a fermarvi li per sorseggiare un caffè o mangiare un boccone. Un sentiero vi farà continuare l’ascesa verso Cozzo Luminario, contornati dalla natura wild che solo le Madonie ci regala, da una quantità pazzesca di daini e pianori. Non ultima una spettacolare e diversa veduta su Pizzo Carbonara: siamo soliti osservare il colosso del parco dal fronte di Piano Battaglia. Per gli impavidi potreste anche raggiugerne la vetta partendo da qui, ma questo è un altro trekking.

Cava Carosello.

DURATA: 5 H         –        DIFFICOLTA’: MEDIA

L’indecisione sulla scelta della “Cava” iblea è stata la più ardua, in fondo gli Iblei sono casa nostra! Ci tocca menzionare anche le altre quindi, quelle che vanno in classifica ma non vincono per un soffio: Cavagrande in primis, nelle due varianti Mastru Ronna – Grotta dei Briganti e Carrubbelle, ma anche Cava D’ispica e Cava Misericordia… ci fermiamo qui e vi promettiamo un articolo dedicato alle “Cave Iblee”.

Ma andiamo a Cava Carosello, abbiamo selezionato questo tour perché cela una marea di attrattive per tutti i gusti. L’antica fortificazione di Noto Antica e le rovine dell’insediamento, i resti ben mantenuti delle concerie, una chiesa rupestre ed i mulini ad acqua tipici delle cave iblee. Ma ancora una scalinata scavata nella roccia, una splendida e fitta lecceta, un fiume con dei laghetti incantevoli dove rinfrescarsi, una cascata con laghetto prensile. Questo è un elenco, peraltro incompleto, delle meraviglie del sito, l’escursione potrebbe durare diversi giorni, anche una settimana volendo esplorare bene e dettagliatamente tutti i tesori di questo luogo. Se andate in estate potrete anche godere di un bel bagno ai laghetti, noi disincentiviamo il trekking fluviale a tutela di questo delicato ecosistema, ma un bagnetto alle pozze ci sta tutto! 

È stato un piacere per noi raccontarvi la nostra idea di #esplorandoilmargine con Ecotono, se ti è piaciuto questo articolo puoi condividerlo. Se ti va, scrivici cosa ne pensi o consigliaci il prossimo argomento.

Peppe Sherpa.

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